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Gli Oceani della Scienza

RICORDI

Gianni Nigro
Piccola farfalla e Palasport Città di Milano

PICCOLA FARFALLA - 1983

Tu
sei
una piccola farfalla
come diceva
una lontana canzone
di un milione di anni fa.
L’abbiamo ascoltata
assieme
in silenzio
(una volta tanto tacevo anch’io!)
le mie mani posate
sul tuo
caldo
maglione
nel fumo penetrante di sigaretta
chiusi nel piccolo abitacolo
che ci isolava dal mondo.
E sentivo
tra le palme delle mani
la tua vita violenta
di ragazza di vita
che pulsava.
Anche se giacevi immobile
assonnata
leggermente stravolta
eri come
una piccola farfalla
perfettamente bloccata
immobile
ma pronta a spiccare il tuo volo quotidiano.
Ogni giorno lasci le corolle
del tuo fiore di cemento
e voli
e il tuo corpo
è il tuo giocattolo preferito
usi la tua mente
la tua sensibilità
come un pilota folle usa la sua auto
affrontando ogni curva al limite della sbandata
la sensazione è il tuo hobby
il tuo credo
il tuo tutto
in un turbinio di volti
di mani bocche flash aghi sesso
di soldi parole
come un vento travolgente
come un volo impazzito.
Tu sei
una piccola farfalla
dai colori sgargianti
dai movimenti tremendamente
femminei.
Ogni tuo gesto
il tuo sguardo
un sorriso
e un occhiolino d’intesa
il muoversi delle tue piccole mani
tutto sa di
femmina.
E ora tu lo sai
ora tu lo hai capito
e il tuo volo è sempre più ampio
e io tuo viaggio è sempre più veloce
e le curve le affronti a velocità sempre più folle
usi il corpo come uno
strumento
dal quale suggere
le sensazioni più stravolgenti
e nessuno
ti può fermare.
A volte
come nella canzone
mi dico
“non ti avessi mai incontrato!”
Me lo dico
alle cinque di mattina
ma so già che alle undici
affonderò il piede nell’acceleratore
alla disperata ricerca
di un tuo
sorriso